Todde non molla: “Il taglio ai fondi per le strade è uno schiaffo alla Sardegna”
La presidente della Regione denuncia il Governo Meloni: “Decisione grave, a rischio la sicurezza dei cittadini. Ancora una volta tocca a noi sostituirci allo Stato”
Tagli alla viabilità, Sardegna penalizzata
Il Governo Meloni ha deciso di dimezzare i fondi destinati alla manutenzione delle strade provinciali in Sardegna, passando da 51 a 27 milioni di euro per il periodo 2025-2028. Una decisione che ha scatenato la dura reazione della presidente della Regione, Alessandra Todde, che ha parlato apertamente di “ennesimo schiaffo” nei confronti dell’isola.
“È una scelta miope e gravissima – ha dichiarato Todde – che mette a rischio la sicurezza quotidiana di migliaia di sardi. Lavoratori, studenti, mezzi di soccorso, tutti coloro che ogni giorno percorrono le nostre strade secondarie si troveranno di fronte a un peggioramento delle condizioni infrastrutturali già oggi spesso precarie”.
Una battaglia per l’equità
Secondo la presidente, il taglio dimostra una scarsa attenzione da parte del Governo centrale verso le esigenze dei territori periferici. “Non chiediamo trattamenti speciali, chiediamo equità. È inaccettabile che mentre si finanziano opere faraoniche in altre aree del Paese, la Sardegna venga abbandonata. È un chiaro segnale di scarsa considerazione per chi vive lontano dai grandi centri urbani”.
Il riferimento implicito è anche al Ponte sullo Stretto di Messina, uno dei progetti simbolo dell’attuale esecutivo, giudicato da molti come ad altissimo impatto economico ma di dubbia utilità. “Non si può continuare a tagliare risorse essenziali in nome di scelte ideologiche o propagandistiche – ha aggiunto Todde –. Gli investimenti sulla sicurezza stradale sono una priorità, non una voce da sacrificare”.
Regione costretta a intervenire
Il tema si lega a un trend più ampio, denunciato da Todde, in cui la Regione si trova costantemente costretta a “tappare i buchi” lasciati dal Governo nazionale. “È già accaduto con il Fondo Unico per gli Enti Locali: la Giunta regionale è intervenuta aumentando le risorse per garantire i servizi essenziali ai comuni, dopo i tagli decisi da Roma. Ora rischiamo di doverci sostituire ancora una volta allo Stato, stanziando risorse straordinarie che potrebbero essere impiegate altrove”.
Un appello alla mobilitazione politica e istituzionale
Todde annuncia battaglia su tutti i fronti. “Ci faremo sentire nelle sedi istituzionali, in Parlamento e in Conferenza Stato-Regioni. È tempo di dire basta a politiche che sviliscono l’autonomia e le necessità dei territori insulari. La Sardegna non può essere trattata come un’appendice del Paese, ma come una parte integrante che ha gli stessi diritti e le stesse necessità di sviluppo e sicurezza”.
L’appello è rivolto anche ai parlamentari sardi di ogni schieramento: “Difendete la Sardegna, indipendentemente dal colore politico. Su queste battaglie dobbiamo essere uniti”.
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Conclusione: la Sardegna non arretra
Con toni fermi ma istituzionali, la presidente ribadisce la volontà della Regione di non arretrare. “Non molleremo. Continueremo a lottare per garantire ai sardi ciò che spetta loro di diritto: strade sicure, servizi efficienti, rispetto istituzionale. La Sardegna ha già dato troppo. È tempo che lo Stato inizi a restituire”.