Il nuovo sondaggio sulle intenzioni di voto di BiDiMedia, pubblicato il 13 giugno 2025, certifica un balzo in avanti significativo per il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che guadagna lo 0,9% rispetto all’ultima rilevazione di marzo, attestandosi al 12,5%. È la crescita più marcata tra tutte le forze politiche, e segna un’inversione di tendenza dopo mesi di stagnazione o calo. Nel complesso, però, la coalizione di centrodestra mantiene un ampio vantaggio sul centrosinistra.
Centrodestra ancora saldo in vetta: 47,2%
La coalizione guidata da Giorgia Meloni raggiunge il 47,2%, in crescita di tre decimi rispetto a marzo. Un risultato frutto di piccoli movimenti interni:
Fratelli d’Italia si conferma primo partito con il 28,9% (+0,6%), consolidando la leadership della premier.
Lega e Forza Italia segnano entrambe un leggero incremento (+0,2%), portandosi rispettivamente all’8,9% e all’8,3%.
Noi Moderati cala dello 0,3%, fermandosi allo 0,9%.
Questi numeri confermano la tenuta del centrodestra, che resta in posizione dominante nel panorama politico italiano.
Centrosinistra in calo: perde lo 0,6%
Sul fronte opposto, la coalizione di centrosinistra arretra al 30,9%, perdendo sei decimi rispetto a marzo. A pesare è soprattutto il calo del Partito Democratico, che scende al 23,1% (-0,4%). Anche Alleanza Verdi e Sinistra (-0,1%) e Più Europa (-0,1%) registrano un lieve arretramento. Solo il Movimento 5 Stelle, che non fa parte formalmente della coalizione ma ne è spesso alleato sul piano parlamentare, mostra segnali fortemente positivi.
Il boom di Conte: +0,9%
Il dato più significativo del sondaggio è senza dubbio la crescita del M5S, che con il suo 12,5% guadagna quasi un punto rispetto a tre mesi fa. Un risultato che potrebbe essere legato alla maggiore esposizione mediatica di Giuseppe Conte e a una strategia comunicativa più incisiva sui temi del lavoro e della giustizia sociale. Il partito torna così a sfiorare la soglia psicologica del 13%, riaprendo scenari politici che lo vedono di nuovo protagonista in eventuali coalizioni alternative.
Al centro, piccoli spostamenti
Nel campo centrista, si registra un leggero calo per Azione (-0,2%, ora al 2,8%) e per Italia Viva (-0,1%, al 2,2%). Entrambi i partiti restano al di sotto della soglia del 3%, rendendo incerto il loro futuro in un’eventuale tornata elettorale. La frammentazione dell’area moderata continua, senza che emerga una leadership alternativa credibile.

I piccoli partiti e l’area antisistema
Restano stabili o in lieve calo le forze più piccole:
Democrazia Sovrana Popolare è stabile all’1,3%.
Rifondazione Comunista (0,8%) e Potere al Popolo (0,5%) sono marginali.
Italexit per l’Italia scende dello 0,2%, fermandosi anch’esso allo 0,5%.
Astensionismo e indecisi
Il dato sull’affluenza stimata oscilla tra il 52% e il 56%, in calo dell’1%. Aumentano invece gli indecisi, che toccano il 27% (+2%). Un bacino elettorale enorme che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri in caso di mobilitazione, soprattutto da parte delle forze più giovani o anti-establishment.
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Conclusione
Il centrodestra si conferma forza dominante, ma la crescita del Movimento 5 Stelle riapre i giochi nel campo dell’opposizione. Il Partito Democratico frena, mentre Conte rilancia. Sarà cruciale capire se questo trend si consoliderà nei prossimi mesi e se gli indecisi saranno conquistati da nuove proposte o resteranno lontani dalle urne.