Chiara Appendino una furia in aula contro il Governo e zittisce tutti sui dazi – IL VIDEO

L’ex sindaca di Torino attacca l’esecutivo Meloni: “Blocca Transizione 4.0 per ideologia, poi piange sui dazi USA. Ma le imprese non si aiutano con la propaganda, servono strumenti concreti e funzionanti. In piazza con noi 100mila voci per scuola, sanità e lavoro, non per le armi.”


“Il governo dice che per affrontare i dazi vuole aiutare le imprese togliendo della burocrazia. Gli diamo un consiglio semplicissimo: prendete Transizione 4.0, fate copia-incolla e vedrete che funzionerà.”
Con queste parole, Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e già sindaca di Torino, interviene con forza nel dibattito acceso dopo l’annuncio delle nuove misure protezionistiche degli Stati Uniti, che colpiscono anche diversi settori produttivi italiani.

La denuncia: “Transizione 4.0 era pronta, ma Meloni l’ha affossata per ideologia”

Appendino accusa il governo Meloni di aver perso tempo prezioso nel rispondere a una crisi industriale annunciata, per inseguire un’agenda ideologica anziché concreta. “Transizione 4.0 era una misura che aiutava le nostre imprese – spiega – e l’abbiamo lasciata a disposizione: 20 miliardi su bollette, innovazione e lavoro. Il governo Meloni, per ideologia, ha cambiato l’etichetta in Transizione 5.0, riempiendo tutto di passaggi burocratici e bloccando 6 miliardi.”

Secondo la deputata M5S, mentre il governo promette semplificazioni, nella pratica ha complicato gli strumenti già esistenti, togliendo alle imprese una leva fondamentale per innovare e affrontare la concorrenza internazionale. “Burocrazia aumentata, fondi fermi, misure ingarbugliate. È questa la loro idea di aiuto alle imprese?”

“L’unica ideologia è quella del riarmo, non del Green Deal”

Duro anche l’attacco a quella che viene definita la “retorica anti-europea” del centrodestra, che cerca di attribuire all’Unione Europea e alle sue politiche ambientali le colpe per la perdita di competitività delle aziende italiane. “Poi se ne escono con un grande classico: l’attacco all’ideologia green dell’Europa. Ma l’unica ideologia è quella con cui stanno abbracciando il riarmo!”

Appendino fa riferimento diretto all’asse politico tra la premier italiana e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, accusandole di spingere l’Unione verso una “folle economia di guerra”. “Noi non ci stiamo, non ci arrediamo a questa folle economia di guerra a cui il duo Meloni–von der Leyen vuole condannarci.”

“La piazza parla chiaro: no armi, sì a scuola, lavoro e sanità”

L’ex sindaca rivendica la mobilitazione avvenuta sabato scorso, quando oltre 100mila persone – secondo gli organizzatori – sono scese in piazza contro l’aumento delle spese militari e per chiedere investimenti nei servizi essenziali. “E con noi non ci sono quelle 100mila persone che sabato in piazza hanno urlato un concetto chiarissimo: no ai soldi per le armi e sì ai soldi per lavoro, scuola e sanità.”

Un messaggio politico netto, che il Movimento 5 Stelle rilancia come alternativa all’attuale gestione delle crisi da parte del governo. Per Appendino, la strada non è il conflitto e la militarizzazione dell’economia, ma la transizione ecologica, l’innovazione sostenibile e la tutela dei diritti sociali. “Il futuro dell’Italia – conclude – non passa dalle armi, ma dalle fabbriche, dalle aule scolastiche, dagli ospedali.”

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Il contesto: imprese sotto attacco e governo in affanno – VIDEO:

Le dichiarazioni di Appendino arrivano in un momento particolarmente delicato per l’economia italiana. L’annuncio dei dazi da parte degli Stati Uniti rischia di colpire duramente settori come agroalimentare, meccanica e manifattura. Il governo ha convocato una task force per affrontare l’emergenza, ma le opposizioni denunciano ritardi e mancanza di visione.

Il Movimento 5 Stelle, in particolare, contesta la narrativa secondo cui le difficoltà deriverebbero unicamente dalle politiche climatiche europee, spostando l’attenzione su errori interni di gestione e scelte ideologiche sbagliate. La proposta è chiara: tornare a strumenti collaudati, come Transizione 4.0, e abbandonare la corsa al riarmo.

Un’analisi, quella del M5S, che combina politica industriale e pacifismo, e che punta a ricostruire una propria identità tra economia sostenibile e difesa dei diritti civili.
VIDEO:

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