Dazi, La risposta shock di Marina La Rosa su Giorgia Meloni “Vai a lecc…” . IL VIDEO

Nel cuore di un dibattito politico sempre più acceso sull’asse Washington-Bruxelles, l’Italia si è trovata al centro dell’attenzione non per una posizione netta, ma per il suo silenzio. E a colmare quel vuoto, almeno mediaticamente, è stata Marina La Rosa. L’ex volto del Grande Fratello, oggi opinionista televisiva, ha spiazzato tutti durante l’ultima puntata di È sempre Cartabianca, il talk condotto da Bianca Berlinguer in onda su Rete 4, con un intervento a dir poco esplosivo nei confronti del governo Meloni.

L’ex gieffina, con tono deciso, ha accusato l’esecutivo italiano di “vigliaccheria diplomatica”, affermando che “la premier Meloni ha scelto il silenzio per non scontentare Trump, dimenticando che rappresenta un Paese, non una linea editoriale”. Parole durissime, che hanno lasciato lo studio gelato per diversi istanti, prima che gli altri ospiti tentassero di smorzare la tensione.

Marina La Rosa all’attacco in TV: “Meloni va da Trump solo per leccargli le scarpe”

Nel pieno della trasmissione, mentre si discuteva delle possibili contromisure europee ai dazi americani, Marina La Rosa ha preso la parola con toni accesi:

“Sánchez ha parlato di attacco all’Europa. Macron invita a non investire più negli Stati Uniti. Anche la Germania ha definito la decisione di Trump come molto dura. E poi abbiamo… Meloni”,
ha detto con tono ironico e tagliente.

La frase che ha fatto esplodere la polemica è arrivata subito dopo:

“Meloni ha preso appuntamento con Trump per la prossima settimana, per andargli a leccare… le scarpe, perché non posso dirlo in altro modo”.

Il pubblico in studio è rimasto sorpreso, e in molti hanno commentato la frase sui social, dividendosi tra chi condivideva la critica e chi la riteneva eccessiva.

Secondo La Rosa, l’Italia continua a dimostrarsi troppo accondiscendente nei confronti degli Stati Uniti, anche in situazioni che richiederebbero una posizione più decisa e autonoma.

“È questo che ci fa arrabbiare – ha continuato – perché sembriamo sempre subordinati agli interessi americani. Forse è arrivato il momento di staccarci dall’America e iniziare a difendere i nostri interessi con maggiore fermezza”.

Il gelo in studio

Il momento di massima tensione si è verificato quando La Rosa ha dichiarato:

“Mi chiedo se la signora Meloni abbia capito davvero cosa significa governare un Paese sovrano. Non si può tacere quando l’Europa viene attaccata. Il silenzio può essere complice.”

Bianca Berlinguer ha provato a riportare il confronto su binari più equilibrati, ma la tensione ormai era palpabile. Alcuni ospiti, come il giornalista Alessandro Giuli, hanno definito l’intervento “inopportuno e demagogico”, mentre l’analista politica Cecilia Marchi ha osservato che “spesso le voci fuori dal coro riescono a cogliere ciò che i politici non dicono”.

 

L’opinione pubblica si spacca: polemica a non finire

Come spesso accade quando la politica si intreccia con il mondo dello spettacolo, le parole di Marina La Rosa hanno avuto un effetto dirompente. In poche ore, il suo intervento è diventato virale, alimentando un acceso dibattito tra chi condivide il suo punto di vista e chi invece lo ritiene inappropriato o eccessivamente provocatorio.

C’è chi la definisce coraggiosa, per aver detto ad alta voce ciò che molti pensano in silenzio. Altri invece la accusano di cercare visibilità sfruttando temi delicati, o di mancare di rispetto alle istituzioni. Ma, in ogni caso, il messaggio è arrivato forte e chiaro: il tema dell’indipendenza europea e dell’atteggiamento dell’Italia verso gli USA è tornato al centro dell’agenda politica e mediatica.

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Cosa succederà ora?

La prossima settimana, come annunciato, Giorgia Meloni dovrebbe recarsi negli Stati Uniti per un incontro con Donald Trump. Non è ancora chiaro se si parlerà specificamente dei dazi o di altri temi internazionali, ma l’attenzione mediatica sarà altissima, soprattutto dopo lo sfogo televisivo di Marina La Rosa.

Nel frattempo, l’Europa continua a discutere su come rispondere compatta alla mossa americana. Molti analisti ritengono che una risposta unitaria sia essenziale per evitare che le singole nazioni vengano messe l’una contro l’altra da strategie di potenza economica come quelle adottate dagli Stati Uniti.
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