FDI troppi indagati e arresti? Arriva la denuncia del Movimento 5 stelle in aula – IL SUPER VIDEO

Roma, 2 luglio 2025 – Si infiamma lo scontro politico sulla giustizia. In Aula, la senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Floridia si è scagliata con durezza contro Fratelli d’Italia, accusando il partito della premier Giorgia Meloni di nascondere “un problema strutturale con la giustizia”, a partire da quanto sta accadendo in Sicilia.

Durante il dibattito sul controverso provvedimento per la separazione delle carriere di magistrati e pm, Floridia ha alzato i toni e puntato il dito non tanto sul merito della riforma – che ha definito “pura propaganda” – quanto sulle vicende giudiziarie che stanno travolgendo esponenti di FdI nell’isola.

“Tre esponenti FdI indagati per corruzione in Sicilia”

“La verità – ha detto la senatrice pentastellata – è che il primo problema di giustizia non riguarda la separazione delle carriere, ma i rappresentanti politici che devono rispondere davanti ai giudici. Nella mia regione, la Sicilia, ci sono tre esponenti di Fratelli d’Italia indagati per corruzione: il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, l’assessore al Turismo e altri soggetti con incarichi istituzionali che amministrano i soldi dei cittadini”.

Floridia non ha fatto nomi specifici nel suo intervento, ma il riferimento è chiaro alle recenti inchieste che hanno investito il governo regionale siciliano, dove più esponenti della maggioranza di centrodestra, in particolare di FdI, sono stati coinvolti in indagini su presunti appalti pilotati e gestione opaca di fondi pubblici.

“La politica non può essere ambigua di fronte alla magistratura”

“È giusto dire che la giustizia farà il suo corso – ha aggiunto Floridia – ma la politica non può permettersi ambiguità, soprattutto quando si tratta di persone che siedono nei vertici istituzionali e maneggiano risorse pubbliche. Serve una linea chiara e netta. Invece Fratelli d’Italia, mentre fa propaganda con la separazione delle carriere, resta in silenzio sui propri indagati”.

Parole che hanno fatto subito rumore in Aula e fuori, con diversi parlamentari della maggioranza che hanno reagito con fastidio alle accuse, ma senza entrare nel merito delle inchieste siciliane.

Il M5S incalza: “FdI non può nascondersi dietro le riforme”

La senatrice ha poi ampliato il suo affondo, accusando il governo di “distrarre l’opinione pubblica” con riforme che, secondo lei, non affrontano i veri problemi della giustizia:

> “Ci parlano di riforme epocali, ma la realtà è che la loro priorità è indebolire i magistrati e favorire i propri interessi di partito. Lo dimostra la loro ossessione per la separazione delle carriere, mentre tacciono su corruzione e malaffare nei loro ranghi”.

 

Il Movimento 5 Stelle, ha concluso Floridia, “non farà mai sconti su questi temi e continuerà a denunciare ogni tentativo di strumentalizzazione della giustizia per fini politici o di copertura”.

Scontro sempre più duro tra M5S e Fratelli d’Italia

L’intervento di Barbara Floridia si inserisce in un clima già incandescente tra il M5S e Fratelli d’Italia, con il partito guidato da Giuseppe Conte che ha alzato i toni proprio sul tema giustizia e sulle inchieste in Sicilia.

Da settimane, infatti, il Movimento accusa il centrodestra siciliano di “malgoverno” e “sacche di illegalità diffuse”, mentre FdI ribatte parlando di “attacchi strumentali e ideologici”.

Il caso siciliano rischia ora di trascinarsi anche a Roma, con possibili richieste di chiarimenti formali in Parlamento e nuove tensioni tra maggioranza e opposizione, in un momento in cui il governo è già sotto pressione su diversi fronti, dalla giustizia all’economia.

La Sicilia torna dunque protagonista della scena politica nazionale, non più solo per questioni amministrative ma come epicentro di un durissimo scontro tra partiti, che potrebbe proseguire nei prossimi mesi.

Per il Movimento 5 Stelle, il messaggio è chiaro: la battaglia sulla giustizia non si fermerà ai provvedimenti legislativi, ma punterà dritto sulle vicende giudiziarie che colpiscono chi governa.
E Barbara Floridia, con il suo attacco, ha appena acceso la miccia.

La Sicilia si conferma ancora una volta crocevia politico e simbolico della lotta alla corruzione e del conflitto tra giustizia e potere. L’intervento al vetriolo della senatrice Barbara Floridia non è stato soltanto un attacco contro il provvedimento sulla separazione delle carriere, ma una vera e propria sfida frontale a Fratelli d’Italia e al governo Meloni, accusati di alimentare riforme funzionali solo a distrarre dai problemi veri: gli scandali interni, i politici indagati e la gestione opaca del denaro pubblico.

Il Movimento 5 Stelle sceglie così di spostare il baricentro del dibattito dal piano tecnico delle riforme alla questione morale e politica, puntando a smascherare, a loro dire, l’ipocrisia di chi propone cambiamenti “epocali” ma tace quando si tratta di affrontare le ombre dentro il proprio stesso partito.

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L’Aula del Parlamento è solo il primo teatro di questo scontro, ma il vero campo di battaglia sarà l’opinione pubblica, dove la narrazione di legalità e lotta alla corruzione continua a pesare. La Sicilia, con le sue inchieste e i suoi nodi politici irrisolti, rischia di diventare il terreno su cui si consumeranno i prossimi round dello scontro tra governo e opposizione.

E se c’è una cosa certa, è che il Movimento 5 Stelle non ha alcuna intenzione di abbassare i toni. Anzi, lo scontro è appena cominciato.

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