Giovanni storti umilia Lollobrigida. Ecco cosa gli legge in diretta – Senza freni – IL VIDEO

Un appello civile che scuote i social

Giovanni Storti, il volto amato del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, questa volta ha scelto un tono del tutto diverso da quello a cui ha abituato il suo pubblico. In un video pubblicato il 19 maggio su Instagram, Storti si è scagliato contro il disegno di legge sulla caccia promosso dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Nessuna battuta, nessuna gag: solo un appello diretto, accorato e indignato.

Il video, già virale in poche ore, ha raggiunto centinaia di migliaia di visualizzazioni, generando una valanga di commenti, condivisioni e reazioni da parte di cittadini, attivisti, personaggi pubblici e associazioni ambientaliste.

“Difendere la natura non è ideologia”

“Se tenete agli animali, se tenete alla natura, se tenete a voi stessi che volete vivere la natura… potete ancora dare fiducia a questo governo?”: con queste parole Storti ha chiuso un discorso diretto e privo di fronzoli, in cui ha messo in evidenza le storture più gravi del ddl, a partire dalla ridefinizione della caccia come “attività che tutela la biodiversità”.

Una frase che ha suscitato indignazione diffusa, perché trasforma una pratica invasiva e violenta in un presunto strumento di conservazione ecologica, ribaltando i principi base della tutela ambientale. Secondo Storti, si tratta di un atto autoritario e irresponsabile che espone animali selvatici, escursionisti e territori fragili a gravi rischi.

Il sostegno di attivisti e vip: “Basta propaganda, servono leggi per il futuro”

Le parole del comico hanno trovato eco in molti volti noti del mondo della cultura e dello spettacolo. L’attrice Caterina Murino ha commentato: “La cosa più ridicola è che chi difende gli animali debba essere etichettato come di sinistra. Quando ci sveglieremo senza più un ecosistema, continueremo a dividerci in fazioni?”.

Anche Capra Libera Tutti, uno dei rifugi per animali più attivi sui social, ha rilanciato il video sottolineando come la riforma sia “un regalo alle lobby venatorie e dell’industria delle armi, a scapito dei cittadini e della biodiversità”.

Cosa prevede la riforma Lollobrigida

Le critiche alla riforma non si limitano al fronte ambientalista. Secondo WWF, ENPA, LAV, Lipu e altre organizzazioni, il ddl rappresenta un vero e proprio attacco alla fauna selvatica. I punti contestati sono numerosi:

Estensione massiccia delle aree cacciabili, incluse zone demaniali e protette;

Rimozione di limiti per la cattura e il possesso di uccelli da richiamo;

Autorizzazione alla caccia anche dopo il tramonto e con la neve, aumentando i rischi per escursionisti e animali in difficoltà;

Possibilità per cacciatori stranieri di operare in Italia senza adeguata formazione;

Riduzione delle sanzioni per i cacciatori, con multe invece per chi protesta;

Introduzione del concetto di “caccia per la biodiversità”, privo di basi scientifiche.


Secondo Domenico Aiello del WWF, “il ddl crea le condizioni per un turismo venatorio selvaggio e un ritorno a pratiche incivili, come le gare di caccia in piena notte o la braccata su neve fresca”.

Una reazione che potrebbe incidere sul dibattito parlamentare

Il video di Storti ha avuto l’effetto di rilanciare il tema nell’agenda pubblica. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per bloccare la legge, e nuove mobilitazioni sono previste nei prossimi giorni. Ma l’impatto più significativo potrebbe essere quello sul dibattito parlamentare, dove il governo dovrà ora fare i conti con una crescente pressione dell’opinione pubblica.

Le proteste, finora relegate alle piazze animaliste, hanno trovato una nuova cassa di risonanza nei social e nei personaggi noti. Il post di Storti non è solo un’opinione, ma una miccia in un momento in cui molti cittadini chiedono maggiore responsabilità, visione e rispetto per la natura.

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Conclusione: quando l’ironia lascia il posto all’indignazione

Giovanni Storti ha tolto la maschera da comico per diventare, in pochi minuti, la voce di un disagio diffuso. Un disagio che non è più marginale, ma centrale nella coscienza collettiva di chi vive ogni giorno il contatto con la natura, la fragilità degli ecosistemi, l’urgenza della crisi climatica.

Il suo appello è un promemoria: non si tratta solo di animali, ma della società che vogliamo costruire. Una società che uccide per divertimento o una che protegge per vivere meglio? Il dibattito è aperto, e il video di Storti è già parte della sua storia.
VIDEO:

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