Con un lungo post sui social, Giuseppe Conte ha sferrato un durissimo attacco a Fratelli d’Italia, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani. Un intervento politico dal tono ironico, ma dai contenuti esplosivi, in cui il leader del Movimento 5 Stelle rivendica la propria agenda “tra la gente”, denuncia le riforme giudiziarie del governo, attacca il riarmo voluto dalla premier e accusa l’esecutivo di ambiguità sull’attacco di Israele all’Iran.
“Non faccio rafting con Meloni e Lollobrigida: sono nelle piazze”
Il post si apre con un’ironia tagliente: “Voglio rassicurare Fratelli d’Italia, che si agita per la mia agenda del fine settimana: non sono a fare rafting con Lollobrigida e Meloni”. Il riferimento è alla vacanza avventurosa della premier e del ministro dell’Agricoltura immortalata nei giorni scorsi, mentre infuriavano le polemiche internazionali sul raid israeliano in Iran.
Conte contrappone quel momento di leggerezza alla sua attività politica sul campo: “Oggi sono stato con i nostri giovani a Salerno, in una delle tante piazze italiane che si riuniscono contro il riarmo da 800 miliardi firmato dalla vostra premier Meloni”. Un riferimento diretto alla mobilitazione del Movimento 5 Stelle contro l’aumento delle spese militari in vista del vertice NATO.
“Riforme ingiuste e favoritismi ai potenti: lo Stato è inflessibile solo con i deboli”
Il leader M5S rivendica anche la sua partecipazione al congresso nazionale dei magistrati di Unicost, dove ha contestato “le riforme di estrema ingiustizia del governo”, accusando l’esecutivo di clemenza verso i potenti e inflessibilità verso i cittadini comuni. Una critica chiara alla riforma della giustizia voluta da Nordio e sostenuta da Meloni, vista dal M5S come un attacco all’indipendenza della magistratura.
Conte sottolinea il paradosso di uno Stato che si piega davanti ai forti e si accanisce contro i fragili, “contro chi manifesta disagio e dissenso politico”, lasciando intendere una deriva repressiva dell’attuale governo.
“Oggi in Sicilia contro lo sfascio della sanità del centrodestra”
Il post prosegue con l’annuncio della sua tappa successiva: la Sicilia. “Oggii sarò a manifestare contro lo sfascio sanitario del centrodestra. Lì si aspettano otto mesi per il referto di un tumore, e ci sono mazzette per appalti da 130 milioni.”
Conte denuncia un sistema sanitario pubblico in disfacimento, vittima di tagli e mala gestione, che abbandona i cittadini in difficoltà. L’attacco è ancora una volta al centrodestra, che in molte regioni guida la sanità con risultati, a detta del leader M5S, fallimentari e pericolosi per la salute pubblica.
Il silenzio sull’Iran: “Il governo Meloni tace, ma con stile”
Ma è nel finale che arriva il colpo più duro, in riferimento all’informativa del ministro degli Esteri Tajani sull’attacco israeliano a Teheran. Conte precisa che il M5S era presente, “in aula e in streaming”, e solleva la vera questione: la posizione ufficiale dell’Italia resta ambigua.
“Quale verità l’Occidente attendeva di conoscere dalla bocca del nostro ministro degli Esteri?” – si chiede – “A me è sembrato, al solito, contraddittorio e ambiguo come la sua premier.” E poi l’affondo: “L’Italia condanna o no l’attacco di Netanyahu all’Iran? Non si è capito.”
Conte sottolinea come, invece, sia molto chiaro da quale parte il governo italiano si schieri: “Basta leggere i post di Trump e seguire le azioni di Netanyahu per sapere dove sta il governo Meloni. Ma con stile. In silenzio.”
Un’opposizione netta: “No al riarmo, no al servilismo atlantico”
Il post di Conte si inserisce in un quadro più ampio, in cui il Movimento 5 Stelle vuole distinguersi con forza sia dalla linea militarista dell’esecutivo, sia da quella europeista acritica del PD. Il suo attacco alla premier e al ministro Tajani non è solo polemica, ma un tentativo di affermare una linea politica alternativa: pacifista, attenta alla giustizia sociale, lontana dalle “vacanze con i potenti” e radicata tra “i cittadini comuni che manifestano disagio”.
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Conclusione: “Volete venire?”
Conte chiude il post con una frase che suona come invito e sfida: “Volete venire?”. Rivolta non solo ai suoi sostenitori, ma anche a chi è deluso dal governo, a chi chiede risposte sull’Iran, sulla sanità, sul costo delle armi.
Con uno stile diretto, sarcastico, ma politicamente incisivo, Conte rilancia la battaglia del M5S dal basso. E lo fa con una narrazione chiara: Meloni viaggia, Conte ascolta. Il governo tace, l’opposizione parla.