La denuncia del m5s verso Ursula von der Leyen, ecco cosa hanno mostrato – IL VIDEO DENUNCIA

La recente presa di posizione del Movimento 5 Stelle Europa ha sollevato un’importante questione morale e politica sul doppio standard adottato dalla Commissione Europea nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina e della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Il cuore della critica risiede nell’apparente disparità con cui l’Europa affronta situazioni di guerra e massacri che, pur nella loro specificità, condividono il tragico denominatore comune di vittime civili innocenti.

Le Parole di Ursula von der Leyen e il Contesto Ucraino

Nel 2022, in piena escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva descritto gli attacchi russi alle infrastrutture civili ucraine come “atti di puro terrorismo”. Queste dichiarazioni avevano sottolineato l’indignazione dell’Europa nei confronti di un’aggressione che, secondo la Commissione, violava palesemente il diritto internazionale. Il bombardamento di ospedali, scuole, infrastrutture idriche ed energetiche era stato condannato senza mezzi termini, con un impegno deciso a sostenere l’Ucraina in ogni modo possibile, sia sul piano politico che su quello economico e militare.

La Situazione a Gaza: Una Tragedia Umanitaria Ignorata

Se si trasponessero le parole della von der Leyen al contesto palestinese, si potrebbe affermare che esse descrivono perfettamente la condizione di Gaza. Nella Striscia, oltre 2 milioni di civili vivono una crisi umanitaria senza precedenti, aggravata da bombardamenti mirati a infrastrutture essenziali come ospedali, sistemi idrici e impianti elettrici. Tuttavia, quando si tratta di Gaza, la narrazione della Commissione Europea cambia drasticamente.

Israele, nel contesto della sua risposta agli attacchi di Hamas, è stato riconosciuto dall’Europa come uno Stato che esercita il proprio diritto alla difesa “in linea con le leggi internazionali”. Sebbene Hamas sia unanimemente classificato come un’organizzazione terroristica, ciò non giustifica, secondo il diritto internazionale, attacchi sproporzionati che colpiscono indiscriminatamente i civili. Eppure, la Commissione ha scelto di schierarsi apertamente a favore di Israele, giustificando azioni che sono state definite da numerose organizzazioni internazionali, inclusa l’ONU, come possibili crimini di guerra.

Il Paradosso della Coerenza Europea

Questa duplice interpretazione delle crisi internazionali espone l’Europa a una grave perdita di credibilità sul piano morale. Come può una stessa istituzione condannare con fermezza il bombardamento delle infrastrutture ucraine, definendolo terrorismo, e tollerare, se non addirittura giustificare, attacchi simili contro i civili palestinesi?

Il Movimento 5 Stelle Europa ha chiesto con forza a Ursula von der Leyen di spiegare questa contraddizione. Perché un bambino palestinese che muore sotto le macerie di una casa distrutta dovrebbe valere meno di un bambino ucraino vittima di un attacco missilistico? Perché il diritto internazionale, che l’Europa invoca in Ucraina, non è applicato con lo stesso rigore nel caso di Gaza?

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Le risposte a queste domande potrebbero risiedere nella complessità delle alleanze geopolitiche e nella storica relazione tra Europa e Israele. Tuttavia, questo non giustifica il silenzio davanti a evidenti violazioni dei diritti umani. La percezione che l’Europa applichi due pesi e due misure mina i suoi stessi principi fondativi, basati su equità, giustizia e rispetto per la dignità umana.

Le parole della von der Leyen, così cariche di significato nel contesto ucraino, risuonano oggi come un monito sulla necessità di una maggiore coerenza: “Questi sono atti di puro terrorismo, e dobbiamo chiamarli con il loro nome.” Se questa definizione è valida per l’Ucraina, perché non dovrebbe esserlo anche per Gaza?

Conclusioni

L’Europa si trova di fronte a un bivio morale. Continuare a ignorare la sofferenza dei palestinesi significa tradire i suoi stessi ideali. Schierarsi apertamente da una parte senza considerare il dolore e le vittime innocenti dell’altra è un atto che potrebbe compromettere la legittimità dell’Unione Europea come arbitro imparziale nelle questioni internazionali.

Questa crisi di valori non riguarda solo la politica estera, ma tocca il cuore dell’identità europea. I leader dell’Unione hanno il dovere di dimostrare che i diritti umani non sono negoziabili e che ogni vita, sia essa ucraina o palestinese, ha lo stesso valore.
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