L’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Gaetano Pedullà, ha lanciato una dura accusa alla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) da parte del governo italiano, in particolare nei confronti del Vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto. Pedullà ha denunciato gravi ritardi nella spesa dei fondi del Next Generation EU, sottolineando come questi ritardi stiano mettendo a rischio il futuro economico dell’Italia.
La bocciatura europea della gestione Fitto
Secondo quanto riportato dall’eurodeputato, la Commissione Europea ha espresso un giudizio negativo sulla gestione del PNRR da parte di Fitto, evidenziando ritardi che potrebbero compromettere l’efficacia del piano. Durante le audizioni al Parlamento europeo, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle avevano già chiesto spiegazioni a Fitto e al vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis sui problemi evidenziati da autorevoli fonti, come la Corte dei Conti europea e Bankitalia.
Nonostante le segnalazioni, i rappresentanti del governo italiano avevano negato le problematiche. Tuttavia, i fatti dimostrano il contrario: ritardi e inefficienze stanno rallentando l’attuazione delle misure previste dal PNRR, riducendo la capacità dell’Italia di sfruttare una delle più grandi opportunità di sviluppo economico della sua storia recente.
Un governo senza strategia industriale
Pedullà ha sottolineato come l’attuale esecutivo, guidato da Giorgia Meloni, non sia stato in grado di produrre alcuna strategia concreta di politica industriale. Questo vuoto di visione sta avendo conseguenze disastrose: il Paese registra un calo della produzione industriale per il 22° mese consecutivo.
I fondi del Next Generation EU, che avrebbero dovuto rappresentare il volano per la ripresa economica post-pandemia, non sono stati utilizzati in modo efficace. L’eurodeputato ha ricordato che senza questi fondi l’Italia sarebbe probabilmente in recessione, evidenziando come la cattiva gestione del governo stia sprecando un’occasione irripetibile.
La visione alternativa del Movimento 5 Stelle
Pedullà ha anche tracciato una netta linea di demarcazione tra l’approccio del governo Meloni e quello del Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo rivendica di aver giocato un ruolo determinante nel portare in Italia i 209 miliardi del Next Generation EU, nonostante l’astensione di Fratelli d’Italia al momento della votazione.
Il Movimento 5 Stelle propone un modello di sviluppo basato su:
1. Politiche economiche espansive e redistributive per rilanciare il Paese.
2. Sostegno ai consumi e alle persone in difficoltà, come dimostrato con il Reddito di Cittadinanza.
3. Aiuti alle imprese: il Superbonus 110%, ad esempio, ha contribuito a far crescere il PIL fino all’8,9%.
4. Tassazione degli extraprofitti nei settori che hanno tratto vantaggi dall’aumento dei tassi di interesse e del costo dell’energia.
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Conclusioni
La denuncia di Pedullà non è solo un attacco politico, ma un grido d’allarme sul futuro economico del Paese. I ritardi e le inefficienze nella gestione del PNRR non rappresentano solo un fallimento del governo Meloni, ma un rischio concreto per milioni di cittadini italiani.
Secondo Pedullà, è necessario un cambio di rotta immediato, con politiche che mettano al centro lo sviluppo, la redistribuzione e la sostenibilità. Solo così l’Italia potrà uscire da una spirale di recessione e cogliere appieno le opportunità offerte dai fondi europei.