Luca Sommi epico: Indagini? vi spiego la differenza tra Conte e Meloni – IL VIDEO

Durante la trasmissione Tagadà su La7, condotta da Tiziana Panella, il giornalista e opinionista Luca Sommi ha espresso un duro attacco contro il governo, affrontando diverse tematiche di attualità politica e giudiziaria. Il suo intervento ha toccato argomenti come le espulsioni di migranti, l’iscrizione della Presidente del Consiglio nel registro degli indagati, il rapporto tra politica e magistratura e le recenti vicende giudiziarie legate alla ministra Daniela Santanchè.

Il caso delle espulsioni e il dubbio di Sommi

Uno dei primi punti trattati da Sommi ha riguardato le espulsioni di migranti. Ha sottolineato come spesso non si conoscano le reali modalità con cui queste persone vengono rimpatriate. “Non lo sappiamo, ma io non mi fido”, ha dichiarato, ipotizzando che alcuni possano essere stati espulsi in circostanze non del tutto chiare. Ha anche avanzato il dubbio che alcuni possano essere stati deportati su voli privati, ponendo interrogativi sulla trasparenza delle operazioni governative.

L’iscrizione nel registro degli indagati e il precedente di Giuseppe Conte

Un altro tema scottante affrontato da Sommi è stato quello dell’iscrizione nel registro degli indagati della Presidente del Consiglio. Il giornalista ha ricordato come in passato Giuseppe Conte, all’epoca Presidente del Consiglio, fosse stato indagato in seguito a una denuncia di Fratelli d’Italia per un presunto uso improprio dell’auto di scorta da parte della sua compagna. “Quella denuncia non aveva nessuna consistenza, eppure Conte venne iscritto nel registro degli indagati. Alla fine il fascicolo venne archiviato”, ha sottolineato Sommi, accusando la destra di usare la magistratura in maniera strumentale quando si tratta di esponenti dell’opposizione, ma di attaccarla quando coinvolge i propri rappresentanti.

Sommi ha inoltre ricordato che durante il periodo della pandemia furono presentate oltre 200 denunce contro Conte e i suoi ministri, senza che si sollevassero attacchi contro la magistratura. “Si può indagare un Presidente del Consiglio? Certo che si può fare, è accaduto anche a Prodi. Ma ora Meloni e la destra reagiscono diversamente”, ha affermato. Gli altri invece non hanno attaccato la magistratura.

Il rapporto tra magistratura e politica: un conflitto solo a destra?

Uno dei punti più critici del discorso di Sommi ha riguardato il rapporto tra magistratura e politica. Secondo lui, non esiste un vero “braccio di ferro” tra i due poteri, ma piuttosto un conflitto tra la magistratura e la destra. “Non ho mai sentito esponenti di sinistra parlare di magistratura politicizzata. Eppure, quando Nordio era magistrato, ha fatto arrestare mezzo Veneto, molti dei quali esponenti del centrodestra. Lo ha fatto perché ha seguito le regole, non per una questione politica”.

Sommi ha insistito sulla necessità di un sistema giudiziario indipendente e sul fatto che la destra, quando si trova sotto indagine, cerchi sempre di delegittimare i magistrati piuttosto che difendersi nel merito delle accuse.

Il caso Santanchè e le richieste di dimissioni

Un altro capitolo dell’intervento di Sommi ha riguardato il caso della ministra Daniela Santanchè, coinvolta in diverse indagini, tra cui una per truffa aggravata ai danni dello Stato. “Le accuse sono pesantissime”, ha commentato Sommi, facendo notare che in passato la destra aveva chiesto le dimissioni di numerosi esponenti politici dell’opposizione solo sulla base di un’indagine. “Abbiamo contato 75 richieste di dimissioni da parte della destra nei confronti di esponenti della sinistra quando erano all’opposizione, senza che nessuno di questi sia mai stato rinviato a giudizio”, ha evidenziato.

Secondo Sommi, il governo starebbe cercando di proteggere Santanchè, nonostante le accuse gravi, e si chiede come mai il Presidente del Consiglio non abbia preso una posizione chiara sulla questione.

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Conclusioni

L’intervento di Luca Sommi a Tagadà è stato un attacco frontale al governo e al modo in cui la destra affronta le indagini giudiziarie che coinvolgono i propri esponenti. Ha denunciato una presunta ipocrisia nelle critiche alla magistratura e ha messo in evidenza come, in passato, esponenti di governo di altri schieramenti abbiano affrontato indagini senza sollevare polemiche istituzionali. Ha infine sottolineato la necessità di coerenza da parte della politica e il rispetto delle istituzioni giudiziarie.
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