Roma, 17 giugno 2025 – La deputata del Movimento 5 Stelle, Valentina D’Orso, ha acceso i riflettori sullo stato di paralisi dei lavori parlamentari alla Camera dei deputati, denunciando apertamente il vuoto politico e l’assenza di iniziativa legislativa da parte della maggioranza di centrodestra. Un intervento, il suo, che ha fatto rumore tra i banchi dell’Aula e che chiama in causa la credibilità stessa dell’istituzione parlamentare.
Solo quattro ore di lavoro in Aula: “Uno spettacolo deprimente”
“Questa settimana – ha dichiarato D’Orso – l’Aula della Camera è stata convocata per sole quattro ore di lavoro. La spiegazione è chiara a tutti: se non ci sono i soliti decreti legge del governo da convertire, non abbiamo provvedimenti da affrontare perché la maggioranza di centrodestra non ha lo straccio di una proposta da sottoporre all’Aula”.
Un quadro che la deputata definisce “triste e deprimente”, e che – secondo lei – dimostrerebbe una mancanza di idee e visione politica da parte delle forze di governo.
“Vergogna per loro, così si alimenta l’astensionismo”
“Davvero non hanno idee e progetti su cui battersi? Provo vergogna al posto loro”, ha aggiunto D’Orso, incalzando la maggioranza su un terreno squisitamente politico e simbolico: “Cosa penseranno i loro elettori? Così il centrodestra alimenta e coltiva l’astensionismo”.
Il richiamo non è solo all’efficienza operativa del Parlamento, ma alla qualità della democrazia stessa: “Se la Camera non lavora, se il dibattito muore, allora muore anche il rapporto con i cittadini”.
“Prontissimi a collaborare: abbiamo proposte, idee e passione”
Nel suo intervento, Valentina D’Orso non si è limitata alla critica, ma ha avanzato anche una proposta concreta: l’apertura di un confronto costruttivo a partire dalle proposte di legge del Movimento 5 Stelle. “Se alla maggioranza serve una mano, noi siamo prontissimi. Abbiamo tantissime proposte di legge da incardinare, abbiamo idee e passione. Così potremo far nascere dibattiti e confronti, visto che questa Camera sembra morta”.
Secondo la deputata pentastellata, anche un confronto acceso o la bocciatura di quelle proposte, se motivata, sarebbe comunque preferibile all’attuale immobilismo. “Ci bocceranno tutte le proposte? Lo facciano, magari dando motivazioni plausibili, ma almeno avremo avuto un dibattito politico”.
Un appello alla maggioranza: “Sussulto di dignità”
In chiusura, l’appello diretto alla maggioranza di governo: “Chiediamo un sussulto di dignità, alzate la testa. Fate in modo che qualche vostra o nostra proposta venga messa in calendario. Noi tutti rappresentiamo i cittadini, ma qui la loro voce non si sente più”.
Con questo intervento, il M5S alza il livello dello scontro parlamentare e si presenta come forza di proposta e stimolo, mentre accusa la maggioranza di essere incapace di governare anche il dibattito politico, lasciando il Parlamento in uno stato di letargo istituzionale.
Contesto: la settimana parlamentare appena iniziata alla Camera si preannuncia povera di contenuti e appuntamenti. Un fatto che riapre il dibattito sulla centralità del Parlamento nel processo legislativo e sul ruolo del governo nel calendarizzare provvedimenti che vadano oltre la decretazione d’urgenza.
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In un momento in cui il Parlamento dovrebbe rappresentare il cuore pulsante della democrazia, l’allarme lanciato da Valentina D’Orso suona come un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Il Movimento 5 Stelle denuncia con forza un vuoto politico che rischia di diventare un vuoto democratico, aggravato dall’assenza di proposte, visione e iniziativa da parte della maggioranza.
La paralisi dell’Aula, con sole quattro ore di attività in un’intera settimana, non è soltanto un problema procedurale, ma un segnale preoccupante del disinteresse verso il confronto parlamentare e verso i cittadini che quelle istituzioni dovrebbero rappresentare. In questo scenario, la proposta del M5S di mettere in calendario leggi, idee e dibattiti non è solo un gesto di apertura, ma un invito al risveglio istituzionale.
Se davvero si vuole ridare centralità al Parlamento e credibilità alla politica, serve un cambio di passo. Servono contenuti, responsabilità e coraggio. Continuare a lasciare l’Aula vuota significa svuotare anche la democrazia.
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