M5S denuncia: Scoperta chat segreta tra Ministri Europei. SCANDALO? Ecco cosa sta accadendo

Il Movimento 5 Stelle Europa torna a sollevare il tema della trasparenza nelle istituzioni comunitarie, denunciando l’uso di chat riservate da parte di diversi ministri degli Esteri europei, incluso l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas. La questione, definita “gravissima” dai pentastellati, chiama in causa direttamente la correttezza delle pratiche di comunicazione tra i vertici europei e alimenta un dibattito che richiama precedenti controversi.

La denuncia: ministri europei su Signal per comunicazioni riservate

Secondo quanto riportato dal Movimento 5 Stelle Europa, diversi ministri degli Esteri dell’Unione Europea, inclusa Kaja Kallas, utilizzerebbero la piattaforma di messaggistica criptata Signal per coordinarsi su dossier estremamente delicati come la guerra in Ucraina e la situazione in Medio Oriente.

L’accusa del M5S è chiara: queste comunicazioni avvengono fuori dai canali ufficiali, in totale assenza di tracciabilità o possibilità di archiviazione formale. Questo significa che decisioni cruciali per il futuro dell’Europa, comprese eventuali prese di posizione o scambi di informazioni, potrebbero sfuggire completamente al controllo democratico e alla trasparenza istituzionale.

Il precedente degli SMS “spariti” tra von der Leyen e Pfizer

Il Movimento 5 Stelle ha ricordato un caso che ha già suscitato forte indignazione tra cittadini e istituzioni europee: quello degli SMS “spariti” tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il CEO di Pfizer durante le trattative sui vaccini contro il Covid-19.

Anche in quel caso, la mancanza di tracciabilità e la sparizione dei messaggi scambiati su canali privati avevano suscitato dure critiche e chiesto risposte che, secondo i pentastellati, non sono mai arrivate in modo soddisfacente.

L’interrogazione di Danilo Della Valle e la risposta “vaga” delle istituzioni

A fine aprile, il parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle Danilo Della Valle ha presentato un’interrogazione ufficiale per chiedere chiarimenti sull’utilizzo di questi canali riservati da parte dei ministri europei.

Secondo quanto riportato dal M5S, la risposta ricevuta sarebbe stata evasiva e priva di reali garanzie sulla conservazione e la futura pubblicazione dei messaggi scambiati su Signal o su altre piattaforme di messaggistica criptata.

M5S: “Chi controlla chi decide il futuro dell’Europa?”

Il Movimento 5 Stelle contesta apertamente la giustificazione offerta da Kaja Kallas, che ha parlato di “usi eccezionali” e di “contenuti non riservati”. Secondo i pentastellati, il problema non è tanto il contenuto dichiarato delle chat, quanto l’assenza di un sistema di controllo indipendente e la possibilità che queste pratiche diventino la norma.

“Perché ai cittadini si chiedono tracciabilità e rigore mentre chi decide il futuro dell’Europa può comunicare senza lasciare tracce?”, si legge nella denuncia social del Movimento 5 Stelle Europa.

Trasparenza contro segretezza: il messaggio del M5S

Il post pubblicato sui social dal M5S Europa, accompagnato da un’immagine che ritrae Danilo Della Valle con lo slogan “Esigiamo trasparenza da chi decide il futuro dell’Europa”, si chiude con un messaggio chiaro:

> “Le istituzioni devono dare l’esempio: trasparenza, non segretezza.”

 

Il Movimento 5 Stelle ribadisce così la richiesta di massima trasparenza e tracciabilità per tutte le comunicazioni istituzionali, ritenendo inaccettabile che decisioni politiche cruciali per milioni di cittadini possano avvenire senza garanzie di accesso, archiviazione e controllo pubblico.

La vicenda rischia di infiammare nuovamente il dibattito sul funzionamento delle istituzioni europee e sul rapporto tra privacy, sicurezza e trasparenza. Il Movimento 5 Stelle si prepara a portare avanti la battaglia in Parlamento, chiedendo regole più severe e meccanismi di vigilanza efficaci.

Intanto, il tema delle “chat segrete” resta sul tavolo e potrebbe trasformarsi in uno degli argomenti chiave della prossima legislatura europea.
La denuncia del Movimento 5 Stelle apre un fronte delicato e destinato a far discutere a lungo: quello della trasparenza decisionale ai vertici dell’Unione Europea. In un contesto in cui si chiede sempre più rigore e responsabilità ai cittadini e agli enti locali, il fatto che le massime cariche europee possano discutere di temi cruciali su canali privati, senza alcuna possibilità di controllo o archiviazione, solleva domande che non possono più essere eluse.

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Il caso delle chat riservate tra ministri europei non riguarda soltanto la correttezza istituzionale, ma tocca direttamente il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Perché non può esistere una vera democrazia se chi prende decisioni strategiche lo fa senza lasciare traccia, in stanze virtuali inaccessibili, al riparo da ogni verifica.

Il M5S ha colto un tema che va ben oltre la polemica politica e che investe il cuore stesso della democrazia europea: chi governa deve essere trasparente e responsabile, senza zone d’ombra né privilegi informativi. Il Parlamento europeo ora ha il dovere di intervenire, perché la trasparenza non è una gentile concessione, ma un diritto fondamentale di ogni cittadino.

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