Santoro contro Vespa: esposto all’Agcom, ecco cosa rischia il conduttore

Bruno Vespa aveva attaccato Michele Santoro in diretta, “ignorando” che però è in corsa per Bruxelles e vige la par condicio.

Bruno Vespa potrebbe affrontare pesanti sanzioni da parte dell’Agcom in seguito alla puntata di “Cinque minuti” andata in onda giovedì scorso, durante la quale ha criticato, tra gli altri, Michele Santoro. L’Autorità garante delle comunicazioni ha dato ieri 24 ore di tempo alla Rai e a Vespa per presentare le loro controdeduzioni, ossia spiegare perché è stato trasmesso un attacco nei confronti di un candidato alle elezioni europee, Michele Santoro, leader della lista Pace Terra Dignità, stimata al 2,7% secondo Alessandra Ghisleri. Secondo Agcom, quell’attacco potrebbe aver violato la par condicio. La questione è iniziata con un esposto dello stesso Santoro, il quale ha chiesto all’Autorità di aprire un’istruttoria. Nell’esposto si legge che “l’attacco nei confronti di Santoro è da considerarsi fine a se stesso e ha l’aggravante di essere stato mosso nei confronti di un candidato alle Europee in modo da insinuare la tesi che Santoro, la cui persona è da considerarsi inscindibile dall’attuale status di candidato, si sia comportato scorrettamente e abbia violato a sua volta la par condicio, penalizzando la sua immagine di soggetto politico”.

Bruno Vespa rischia sanzioni dall’Agcom per attacco a Michele Santoro

Agcom ha evidenziato la gravità dell’episodio e, ai sensi dell’articolo 10 comma 2 della legge 28 del 2000 (par condicio), ha richiesto di trasmettere eventuali controdeduzioni e osservazioni entro 24 ore dalla comunicazione. Rai e Vespa dovranno fornire spiegazioni, dopo di che Agcom deciderà se procedere con eventuali sanzioni contro il conduttore e l’azienda.

Ma come si è arrivati a questo punto? Mercoledì scorso, l’Authority aveva posto dei limiti alla possibilità di organizzare un confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, già programmato da Vespa per il 23 maggio in prima serata su Rai1. Agcom aveva stabilito che la maggioranza delle altre forze politiche, almeno quelle presenti in Parlamento, doveva essere d’accordo a partecipare a confronti simili. Con cinque partiti contrari su otto, il duello è stato annullato, causando grande irritazione in Vespa, soprattutto nei confronti dei 5 Stelle e di Giuseppe Conte, accusati di aver sabotato il confronto. Così, giovedì sera, Vespa ha dedicato la sua striscia post Tg1 a un editoriale invettivo, citando quelli che a suo avviso erano stati “pessimi esempi di violazione della par condicio” nella campagna per le elezioni del 2001, come le apparizioni di Marco Travaglio da Daniele Luttazzi, l’intervista di Enzo Biagi a Roberto Benigni e quattro puntate del Raggio Verde di Michele Santoro, tutte presunte a danno di Silvio Berlusconi.

L’attacco di giovedì, come evidenziato nell’esposto, è stato diretto non solo al giornalista Santoro, ma anche al candidato alle Europee, configurando una possibile violazione della par condicio. Santoro ha anche coinvolto il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, poiché “Porta a Porta” e “Cinque minuti”, sotto par condicio, sono “riconducibili” alla testata Tg1, analogamente a come altri programmi d’informazione devono far riferimento ad altre testate. Questa regola appare bizzarra, poiché si mette in dubbio l’utilità della direzione Approfondimento cui tutti i programmi d’informazione extra tg dovrebbero far riferimento.

Per quanto riguarda i duelli elettorali, non se ne farà nulla. Secondo alcune indiscrezioni, gli staff di Meloni e Schlein hanno deciso di rinunciare all’ultimo scambio di idee. FdI aveva subito escluso la possibilità, spiegando che “non si può far perdere altro tempo alla premier, che era stata generosa a dare la sua disponibilità, ma ora basta”. Dal Nazareno c’erano ancora possibilità di accordo, ma queste sono svanite di fronte alla chiusura definitiva di Meloni. A meno di sorprese dell’ultimo minuto, anche in queste elezioni non ci saranno confronti tra i leader, nemmeno sul web.

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