Nella puntata di ieri del programma Accordi & Disaccordi su Nove, Andrea Scanzi ha lanciato un durissimo attacco al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Durante la trasmissione, Scanzi ha esaminato l’operato del leader leghista, con particolare riferimento a questioni di politica interna, comunicazione e strategie di governo. Al centro del dibattito, anche il recente (e discusso) accordo sospeso con SpaceX per la collaborazione tecnologica sul sistema di trasporti italiano.
L’accordo con SpaceX: promesse e polemiche
Scanzi ha parlato del presunto accordo con SpaceX, affermando che la comunicazione su questo tema è stata superficiale e confusa. Secondo il giornalista, il progetto sarebbe stato spinto più per propaganda che per reale visione strategica, con Salvini che avrebbe cercato di attribuirsi meriti futuri legati a un’intesa ancora in fase embrionale. “Anche se questo accordo esistesse davvero – ha detto Scanzi – è ovvio che il merito lo prenderebbe tutto Giorgia Meloni, non certo Salvini. È il suo governo, il suo potere. Salvini sta semplicemente cercando di raccogliere qualche briciola di notorietà, ma è un politico finito”.
Un politico in declino
Scanzi ha tracciato un quadro impietoso della figura di Matteo Salvini, definendolo “un ministro disastroso”. Ha sottolineato come, da anni, il leader leghista tenti di mantenere un ruolo centrale, ma con scarso successo, soprattutto da quando il suo potere interno è stato ridimensionato. Secondo il giornalista, Salvini sarebbe ormai isolato persino all’interno del suo stesso partito, al punto che la Lega ha scelto di rimuovere il suo nome dal simbolo ufficiale per le elezioni.
“È odiato da tutti, anche dai suoi”, ha dichiarato Scanzi, aggiungendo che lo stesso Salvini sarebbe consapevole della propria impopolarità, ma incapace di reinventarsi. Questo isolamento si riflette anche nelle scelte politiche recenti, come la contestata riforma del Codice della Strada, definita “un boomerang elettorale” che ha attirato su di sé critiche diffuse.
Le critiche personali e il giudizio finale
Nella sua analisi, Scanzi ha utilizzato un tono tagliente e privo di sconti: “Un ministro così disastroso non si è mai visto nella storia di questo paese”. Ha evidenziato il divario tra le ambizioni di Salvini e i risultati effettivi, accusandolo di essere più interessato alla visibilità personale che a una reale efficacia politica.
A chi gli chiedeva di esprimere un voto sull’operato del ministro, Scanzi ha risposto in modo lapidario: “Gli do 3, e solo per carità cristiana”. Ha poi ironizzato sul fatto che Salvini sembri ormai “una caricatura di se stesso”, incapace di prendere decisioni vincenti o di riconquistare il favore dell’elettorato.
Un quadro più ampio: la crisi della politica
Le parole di Scanzi non si sono limitate a criticare Salvini, ma hanno aperto una riflessione più ampia sulla politica italiana e sull’attuale governo. “È una gara a mostrarsi più amici del premier Meloni, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il Paese vive difficoltà enormi e i suoi leader non sembrano all’altezza delle sfide”.
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Conclusioni
La performance di Andrea Scanzi a Accordi & Disaccordi si è confermata uno dei momenti più discussi del dibattito politico televisivo. Il giudizio sul ministro Salvini, descritto come un politico in declino e poco amato persino dai suoi alleati, rappresenta una critica feroce al modello di leadership incarnato dal leader leghista. Resta da vedere se le accuse avranno ripercussioni sull’opinione pubblica e sulla percezione del governo in carica.
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