Terremoto nel centrodestra. Perquisizione e indagini, ecco chi hanno beccato in FDI…

GENOVA – L’inchiesta scuote il palazzo del Comune di Genova e si allunga su ambienti politici, imprenditoriali e istituzionali. Il 17 giugno, la Squadra Mobile e la Guardia di Finanza, su mandato della Procura della Repubblica, hanno fatto irruzione negli uffici comunali del “Matitone” e nella sede di Palazzo Tursi. Le perquisizioni coinvolgono due figure centrali della vita pubblica genovese: Sergio Gambino, ex assessore alla Sicurezza ed esponente di punta di Fratelli d’Italia, oggi consigliere comunale d’opposizione, e Gianluca Giurato, comandante della polizia locale.

Entrambi risultano indagati per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, ma per Gambino l’inchiesta comprende anche l’accusa di corruzione. Le indagini sono coordinate dalla pm Arianna Ciavattini, con il supporto dei colleghi Federico Manotti e Sabrina Monteverde, sotto la supervisione del procuratore capo Nicola Piacente.

Il dossier contro Salis e il caso dell’incidente stradale

Secondo i magistrati, nel pieno della campagna elettorale per le amministrative del 2025, Sergio Gambino avrebbe orchestrato la diffusione di un verbale secretato relativo a un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta Silvia Salis, allora candidata del centrosinistra alla carica di sindaca. L’intento, secondo l’accusa, era screditarla pubblicamente nei giorni decisivi prima del voto.

L’episodio, rimasto fin lì ignoto all’opinione pubblica, risaliva a circa un anno prima. Una donna era stata investita sulle strisce pedonali. La notizia è poi apparsa sulle colonne del quotidiano La Verità, in una serie di articoli pubblicati a ridosso delle elezioni. Ma, secondo l’ipotesi della Procura, la fonte delle informazioni sarebbe stata lo stesso Gambino, che avrebbe fatto passare ai giornalisti documentazione interna non divulgabile, trasmessa materialmente dal comandante Giurato.

Nella comunicazione pubblica dell’epoca, Gambino – che ha sempre ricoperto ruoli di rilievo nella giunta Bucci e in quella del suo successore Pietro Piciocchi – scriveva:

> “Come può pensare di guidare una città responsabilimente, se non sa farlo nemmeno con un’automobile? Con noi i morti sulle strade si sono dimezzati”.

 

Accusava poi Salis di essere passata con il rosso, provocando un incidente con gravi conseguenze per la vittima. Tuttavia, secondo gli atti, Salis non era passata con il rosso, bensì con il verde, e la versione divulgata pubblicamente era falsa. Gli inquirenti sostengono che Gambino conoscesse la verità e avesse manipolato l’informazione, sfruttandola a fini elettorali.

La vittoria di Salis e il fallimento del tentativo

Il “dossier” non ha però sortito l’effetto sperato. Il 27 maggio 2025, Silvia Salis ha vinto con largo margine al primo turno contro Piciocchi, riportando il centrosinistra al governo della città dopo otto anni di amministrazioni di centrodestra. Il risultato è stato netto: 51,5% a 44%.

 

Il secondo filone: corruzione e favori all’imprenditore Alessi

Parallelamente, l’inchiesta coinvolge anche Luciano Alessi, imprenditore locale attivo nel settore delle residenze per anziani e dell’accoglienza ai migranti. Al centro delle verifiche ci sono favori e assegnazioni di lavori pubblici, che secondo la Procura sarebbero stati facilitati da Gambino in cambio di finanziamenti a favore dell’azienda della moglie, attiva nel settore delle cure dentali.

Secondo gli inquirenti, sono emersi bonifici e incarichi sospetti legati a questo scambio. L’interesse della magistratura si è acceso anche per i rapporti tra il gruppo Alessi e l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, arrestato nel 2024 per un’altra indagine per corruzione. Il gruppo Alessi, pur non essendo indagato, aveva donato 2.250 euro alla raccolta fondi organizzata da Toti tra marzo e aprile 2024, nell’ambito di una più ampia rete di finanziatori.

Altri filoni: agenti indagati per falso e sottrazione di prove

Un ulteriore sviluppo dell’inchiesta riguarda presunti abusi e falsificazioni da parte di membri della polizia municipale. Alcuni agenti risultano indagati per falso e per aver sottratto droga e denaro nel corso di arresti. Questo segmento dell’indagine si è aperto successivamente, ma secondo fonti investigative potrebbe assumere rilievo autonomo.

LE REAZIONI POLITICHE:

Silvia Salis (neo-sindaca di Genova)

  • Denuncia un clima di “violenza politica” durante la campagna elettorale, segnato da pedinamenti, droni e fotografie sospette.

  • Parla esplicitamente di dossieraggio contro di lei, ma ribadisce una posizione garantista: “Ne parlerò quando le indagini saranno concluse”.

  • Sottolinea che la sua vittoria dimostra il fallimento di chi ha cercato di colpirla con mezzi scorretti.


 Partito Democratico – Armando Sanna

  • Parla di un “inquietante scivolamento” della politica, che usa strumenti opachi per screditare gli avversari.

  • Chiede responsabilità anche al di là degli eventuali risvolti penali.


Angelo Bonelli (AVS)

  • Esprime solidarietà a Salis, definita vittima di un “grave e inaccettabile dossieraggio”.

  • Accusa un ex assessore di Fratelli d’Italia di aver utilizzato il proprio ruolo istituzionale per scopi di propaganda.

  • Invita Giorgia Meloni a prendere pubblicamente le distanze e condannare l’operato del suo ex esponente.

  • Parla di un “clima tossico” alimentato dalla gestione del potere del centrodestra in Liguria.

    Movimento 5 Stelle – Luca Pirondini

    • Denuncia un possibile uso politico di atti giudiziari secretati, con finalità elettorali contro Salis.

    • Chiede a Giorgia Meloni e a FdI di rompere il silenzio e prendere posizione, vista la gravità dell’accusa.

Leggi anche

Una bufera giudiziaria nel cuore delle istituzioni

L’inchiesta ha scoperchiato una rete complessa in cui interessi politici, comunicazione distorta e affari privati sembrano essersi intrecciati per influenzare l’esito elettorale e ottenere vantaggi economici. Sergio Gambino, da anni figura di riferimento della destra genovese, e Gianluca Giurato, comandante dei vigili urbani nominato nel 2018, si trovano ora a fronteggiare accuse gravi che potrebbero segnare la loro carriera pubblica.

Le indagini proseguono e ulteriori perquisizioni sono attese nei prossimi giorni, mentre la Procura continua ad analizzare i dispositivi e i documenti acquisiti.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Voce dei Cittadini