Travaglio umilia Sallusti dalla Gruber: ecco cosa gli dice in diretta – IL VIDEO VIRALE EPICO

Nell’arena televisiva di Otto e Mezzo, condotto da Lilli Gruber, si è consumato un acceso scontro tra Marco Travaglio e Alessandro Sallusti, due tra le voci più rappresentative del giornalismo italiano. Il dibattito, che si è svolto in un clima di tensione crescente, ha messo in evidenza non solo le profonde divergenze ideologiche tra i due, ma anche il diverso approccio al ruolo del giornalismo nella difesa della verità e degli interessi collettivi.

Lo scontro iniziale: politica, privilegi e disuguaglianze

La discussione è iniziata con un tema quanto mai attuale: la difesa dei poveri e le politiche fiscali che favoriscono i ricchi. Sallusti, nel suo intervento, ha cercato di minimizzare le responsabilità della classe politica italiana, sostenendo che “tutti i politici guadagnano bene e non è compito loro difendere i poveri”. Una dichiarazione che ha scatenato l’immediata reazione di Travaglio, il quale, senza mezzi termini, ha accusato il collega di difendere interessi di élite e di non capire il ruolo del giornalismo come voce critica e indipendente.

> “Secondo te, chi deve difendere i poveri? La stampa o i ricchi? Perché se i giornalisti come te si limitano a giustificare chi li sfrutta, allora siete complici,” ha ribattuto Travaglio, visibilmente irritato.

La questione fiscale e i paralleli impietosi

Uno dei momenti più tesi del confronto è stato quando Travaglio ha portato alla luce i casi di frode fiscale e di privilegi sfacciati di alcune figure di spicco del panorama politico e imprenditoriale italiano. In particolare, ha citato episodi in cui somme milionarie sono state sottratte al fisco tramite stratagemmi illeciti.

Sallusti, nel tentativo di replicare, ha cercato di spostare la conversazione sul piano personale, ma Travaglio non gli ha lasciato spazio:

> “Mi stai paragonando i furti milionari di chi evade le tasse con chi compra qualcosa in un negozio russo? È questa la tua idea di giornalismo serio?” ha incalzato Travaglio, stroncando ogni tentativo del suo interlocutore di ribaltare la narrazione.

La difesa di Berlusconi e il passato ingombrante

Un altro punto di frizione è stato il passato di Sallusti come difensore delle politiche di Silvio Berlusconi. Travaglio, con il suo noto sarcasmo, ha sottolineato come l’interlocutore non sia mai stato un campione di imparzialità.

> “Anche nei tuoi tempi migliori, quando difendevi Berlusconi con un fervore religioso, non riuscivi a convincere nemmeno te stesso. E adesso vorresti insegnarci come fare il nostro mestiere?” ha ironizzato Travaglio, concludendo con un’affermazione che ha lasciato Sallusti senza parole.

 

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Il ruolo del giornalismo oggi

Lilli Gruber, nel suo ruolo di moderatrice, ha cercato di riportare il dibattito su toni più civili, ma l’animosità tra i due giornalisti era ormai evidente. Alla fine, il confronto ha messo in luce un tema centrale: il ruolo del giornalismo come strumento di controllo del potere e di tutela dei più deboli.

Travaglio ha chiuso il suo intervento con un messaggio chiaro:

> “Fare il giornalista non significa essere un megafono dei potenti, ma denunciare ciò che non funziona. Se non lo capiamo, allora stiamo tradendo la nostra professione.”

Un confronto destinato a far discutere

L’episodio ha generato un acceso dibattito anche sui social, dove le opinioni si sono divise tra chi sostiene la lucidità analitica di Travaglio e chi apprezza la fermezza di Sallusti nel difendere le sue posizioni. Una cosa è certa: la polarizzazione ideologica nel giornalismo italiano non è mai stata così evidente, e confronti come questo non fanno altro che alimentare il fuoco del dibattito pubblico.
IL VIDEO:

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