Un nuovo scandalo scuote la Sicilia e riaccende i riflettori sulla gestione della sanità regionale. È un’accusa pesantissima quella lanciata dalla magistratura di Palermo: turbative d’asta per un valore di 130 milioni di euro, nel cuore del sistema sanitario siciliano, descritto dai giudici come “affetto da una corruzione sistemica”.
Il Movimento 5 Stelle insorge. E annuncia per domenica 15 giugno una grande manifestazione nel capoluogo siciliano per chiedere “uno shock” nel sistema. In prima fila ci sarà il presidente del M5S ed ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che volerà a Palermo per guidare il corteo organizzato sotto lo slogan “Sanità x Tutti”.
Di Paola: “Serve uno shock, sistema malato”
A lanciare l’iniziativa è Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S in Sicilia, che in una nota afferma:
> “Non passa giorno senza che un cittadino che necessita del servizio sanitario regionale non si trovi davanti ad una vera e propria Odissea di lungaggini o disservizi. E non passa giorno senza che la magistratura e le forze dell’ordine, cui va il nostro plauso, non scoprano sistemi affaristici nella gestione di appalti, forniture e assunzioni”.
Un attacco diretto e senza filtri alla gestione politica della sanità isolana:
> “Da quasi vent’anni la sanità in Sicilia è gestita dal centrodestra ed i risultati sono questi. Adesso basta!”.
L’inchiesta, condotta dalla procura di Palermo, riguarda gare per appalti milionari truccati, con presunti favori e collusioni tra funzionari pubblici, aziende private e mediatori politici. Gli inquirenti parlano chiaramente di una rete consolidata di interessi, che avrebbe minato l’efficienza e la trasparenza dell’intero sistema sanitario regionale.
Conte in piazza: “Sanità pubblica al centro”
La presenza di Giuseppe Conte a Palermo è un segnale politico forte. Il leader del Movimento 5 Stelle sarà alla testa del corteo che partirà da corso Vittorio Emanuele e si concluderà in piazza Bologni, nel cuore del centro storico.
Il messaggio è chiaro: la battaglia per la sanità pubblica – già al centro delle proposte del M5S a livello nazionale – passa anche da una mobilitazione popolare contro quella che i 5 Stelle definiscono una degenerazione clientelare e affaristica del sistema regionale.
> “Nel caso odierno – ha aggiunto Di Paola – i magistrati parlano di una sanità ‘affetta da una corruzione sistemica’. È un fatto gravissimo che pone l’accento sulla necessità di una riorganizzazione totale, che metta al centro gli interessi dei cittadini, non della politica e dei comitati d’affari”.
Una lunga crisi
La sanità in Sicilia è da anni al centro di polemiche, denunce, carenze strutturali e scandali giudiziari. Liste d’attesa infinite, ospedali in condizioni critiche, carenze di personale e fughe continue di pazienti verso le regioni del Nord: il quadro che emerge è quello di un sistema fragile, esposto a infiltrazioni e poco capace di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Il Movimento 5 Stelle, da tempo critico sulla gestione regionale del settore, accusa la maggioranza di centrodestra guidata da Renato Schifani di non aver posto rimedio a decenni di inefficienze e clientele. La manifestazione del 15 giugno si pone come punto di svolta: un momento di denuncia, ma anche di proposta.

Come riporta LA SICILIA in un estratto:
Antonio Sciacchitano, commercialista e figura influente nel sistema sanitario siciliano, è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine su gare truccate. Insieme a Giovanni Cimo, avrebbe cercato di favorire la società Polygon spa – precedentemente coinvolta in un’altra inchiesta sulla sanità – per farle ottenere nuovamente un appalto da cui era stata esclusa. Il piano prevedeva una transazione per evitare una nuova gara e passava, secondo gli inquirenti, dal tentativo di influenzare un dirigente regionale, presumibilmente tramite la mediazione di Silvio Cuffaro, alto funzionario dell’assessorato al Bilancio e fratello dell’ex presidente Totò Cuffaro. Gli investigatori sostengono che Sciacchitano e Cimo puntassero anche a ricavare forti compensi personali, e che parte del denaro sarebbe dovuta finire, indirettamente, proprio a Silvio Cuffaro.
Tuttavia, l’intera operazione è saltata nel 2023 con la cessione di Polygon a un fondo estero. Totò Cuffaro ha reagito smentendo ogni coinvolgimento, dichiarando di non avere mai ricevuto richieste da Sciacchitano e di non conoscere né l’azienda né la vicenda, lamentando un uso strumentale del suo nome.
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Conclusione
Il viaggio di Conte a Palermo non è soltanto una tappa politica: è la risposta a un grido d’allarme che arriva dai tribunali e dalle corsie degli ospedali. Il M5S punta a capitalizzare il malcontento popolare e a rilanciare il tema della sanità come priorità nazionale. Ma la domanda che resta aperta è: quanto sarà profondo lo shock necessario per guarire un sistema che appare malato fin nelle sue fondamenta?