Ultim’ora – Ancora un terremoto politico nel PD, chiesti gli arresti domiciliari per il sindaco di…

Un vero terremoto giudiziario ha colpito la città di Prato nella mattinata di venerdì 13 giugno. La sindaca Ilaria Bugetti, in carica da meno di un anno dopo la vittoria alle amministrative del 2024 con la coalizione di centrosinistra, è stata raggiunta da un avviso di garanzia per un’ipotesi di corruzione. Contestualmente, la Procura di Firenze ha disposto una perquisizione nei suoi uffici e ha avanzato una richiesta formale di arresti domiciliari nei suoi confronti. Sarà il giudice per le indagini preliminari (GIP), dopo l’interrogatorio previsto nei prossimi giorni, a decidere sull’applicazione della misura cautelare.

Al centro dell’indagine: i rapporti con l’imprenditore Matteini Bresci

L’indagine è un’estensione dell’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, inizialmente focalizzata su un presunto sistema di favori tra l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci (ex amministratore del Gruppo Colle) e l’ex comandante della Compagnia dei Carabinieri di Prato, il colonnello Sergio Turini. Entrambi sono già stati arrestati e condannati in primo grado.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il rapporto tra Bugetti e Matteini risalirebbe a prima della sua elezione a sindaca, durante il suo mandato come consigliera regionale per il Partito Democratico, e addirittura all’epoca in cui era sindaca del Comune di Cantagallo. L’imprenditore, secondo gli inquirenti, avrebbe offerto appoggi, voti o supporto economico alla sua candidatura alle ultime elezioni comunali, chiedendo in cambio protezione per le proprie attività.

L’inchiesta include anche episodi successivi alla vittoria elettorale, a testimonianza – secondo la procura – di un rapporto continuativo tra i due soggetti, che avrebbe avuto come finalità la tutela di interessi economici specifici.

Una costola dell’inchiesta sulla criminalità cinese

La vicenda giudiziaria che coinvolge Bugetti si inserisce in un contesto più ampio: l’indagine nasce infatti da una costola di un’inchiesta sulla criminalità organizzata cinese a Prato, e sulle relazioni opache tra imprenditori locali e istituzioni. Tuttavia, nell’attuale fase dell’indagine non risultano coinvolti soggetti cinesi, sebbene il contesto investigativo sia legato a quel filone.

La sindaca: “Ho sempre agito con correttezza”

Nel primo pomeriggio, la sindaca Bugetti ha diffuso una nota ufficiale confermando di aver ricevuto l’avviso di garanzia:

“Comunico tali circostanze nel preciso momento in cui sono terminate le operazioni investigative. In relazione al contenuto di tale avviso, la mia persona si è messa immediatamente a disposizione dell’autorità procedente. Ribadisco la piena fiducia nella magistratura e mi sottoporrò a ogni accertamento con la coscienza pulita. Ho sempre agito nel rispetto delle leggi, delle istituzioni e dei cittadini”.

Nonostante l’ondata mediatica, Bugetti ha confermato l’intenzione di proseguire nell’esercizio delle sue funzioni, richiamandosi al principio di presunzione d’innocenza e alla trasparenza dell’azione amministrativa.

Il commento di Forza Italia: “Garantismo per tutti, anche per gli avversari”

Alla notizia dell’indagine è intervenuta anche la deputata pratese di Forza Italia Erica Mazzetti, che ha manifestato la propria solidarietà istituzionale:

“Conosco Ilaria da oltre vent’anni e, pur appartenendo a schieramenti politici opposti, le sono vicina come persona. In Toscana c’è un sistema di potere consolidato da decenni: è giusto che si faccia chiarezza. Resto garantista, anche con chi non lo è stato con noi”.

Parole che segnalano, da un lato, un clima di rispetto istituzionale, e dall’altro una critica implicita a una certa continuità politica nella gestione del potere locale, che secondo Mazzetti potrebbe aver generato dinamiche opache nel tempo.

Chi è Ilaria Bugetti

Nata a Prato il 9 novembre 1973, Ilaria Bugetti è un’esponente di lungo corso del Partito Democratico, con una carriera politica iniziata a livello locale e poi sviluppata a livello regionale ed europeo. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Firenze, con una specializzazione in relazioni internazionali, ha approfondito la cooperazione istituzionale, frequentando anche un master presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Le origini e la carriera locale

Ha iniziato la sua esperienza politica nel 1999 come consigliera comunale a Cantagallo, diventando poi assessora alle politiche sociali. Nel 2004 è stata eletta sindaca di Cantagallo, venendo riconfermata nel 2009. In quegli anni è entrata nel direttivo ANCI regionale e ha assunto un ruolo di primo piano nel servizio civile, promuovendo un’equiparazione dei fondi tra Comuni ed enti del terzo settore.

Ruoli istituzionali e nel PD

Nel 2010 è stata eletta segretaria provinciale del PD di Prato, incarico mantenuto fino al 2013. Dal 2015 è entrata nel Consiglio Regionale della Toscana, dove ha avuto un ruolo attivo nella II Commissione e ha promosso leggi su temi ambientali, culturali e sociali, tra cui quelle su amianto, usura, cedole librarie e art-bonus.

Nel 2020 è stata nuovamente eletta in Consiglio Regionale con oltre 11.000 preferenze personali, diventando Presidente della Commissione Sviluppo Economico e membro della Delegazione italiana al Consiglio d’Europa per la Regione Toscana.

Riconoscimenti europei

Parallelamente al suo impegno regionale, Bugetti ha consolidato il suo profilo a livello internazionale. È stata Segretaria Regionale dell’AICCRE Toscana, ed è stata eletta portavoce europea del CCRE/CEMR per lo sviluppo territoriale fino al 2022.

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Il caso Bugetti è destinato a lasciare un segno profondo nella vita politica toscana. Non si tratta solo dell’indagine a carico di una sindaca in carica, ma di un’inchiesta che lambisce rapporti consolidati tra politica e imprenditoria locale, e che richiama altri episodi giudiziari avvenuti in passato nel territorio pratese.

L’inchiesta è ancora in fase preliminare, e sarà compito della magistratura stabilire eventuali responsabilità penali. Tuttavia, dal punto di vista politico e istituzionale, il danno reputazionale è già significativo. La città di Prato, intanto, attende sviluppi con il fiato sospeso.

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