ULTIM’ORA – Scoppia il caso Ministro Calderone – Esami di domenica e marito nel… – IL CASO

Un intreccio di esami lampo, weekend universitari fantasma, sconti sospetti e incarichi familiari. Il caso della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone scuote il governo Meloni e accende i riflettori su una laurea tanto importante quanto controversa, conseguita presso l’università privata Link Campus di Roma.

A distanza di anni dalla discussione della sua tesi magistrale in Gestione Aziendale con un brillante 110 e lode, emergono nuove ombre sul percorso accademico della ministra, che nel 2016, all’età di 51 anni, avrebbe portato a termine il suo iter universitario in circostanze a dir poco singolari.

LA SECONDA LAUREA “FANTASMA”

Non è la prima volta che Calderone finisce nel mirino per il suo titolo di studio. In passato, le veniva attribuita una laurea presso l’Università di Cagliari, prontamente smentita dall’ateneo stesso. Ma ora è l’autentico titolo della Link Campus a sollevare più di un dubbio.

Il suo libretto racconta di esami dati in giorni festivi, spesso accoppiati lo stesso giorno, addirittura di domenica – quando l’università risulta ufficialmente chiusa. A confermarlo è un’indagine de Il Fatto Quotidiano, che ha avuto accesso allo statino della ministra, rivelando una sequenza di date improbabili: il 1° febbraio 2013, ad esempio, Calderone avrebbe sostenuto due esami in un’unica giornata; il 1° giugno 2014 altri due. Alcuni esami appaiono perfino in date in cui l’ateneo non risultava operativo.

Nonostante le richieste di chiarimenti, il portavoce della ministra ha confermato la validità dei titoli, ma Calderone si è rifiutata di mostrare i documenti ufficiali: «Non è solita ostentare i pieni voti», è stata la laconica replica.

COSTI RIDOTTI E RATE MAI PAGATE

A complicare il quadro ci sono anche i costi. La ministra, per il biennio magistrale che normalmente ammonta a circa 10.000 euro, avrebbe versato una cifra simbolica: 1 euro di bollo, 3 euro per la contabilità, una rata da 850 euro, oltre a 500 euro di iscrizione. Le restanti sei rate – per un totale di oltre 5.000 euro – risultano ancora oggi “scadute” e mai saldate. Un trattamento di favore? Forse sì, considerando che alla ministra sarebbe stato applicato uno sconto del 50% su tasse e rette, pur in assenza di un’appartenenza a categorie meritevoli di esoneri previsti per legge.

IL MARITO NEL CDA E I MILIONI ALL’UNIVERSITÀ

Tra le note più critiche dell’intera vicenda spicca il legame diretto tra la ministra e l’organo decisionale della stessa università. Nel 2015, mentre Calderone studiava alla Link, suo marito Rosario De Luca sedeva nel Consiglio di Amministrazione dell’ateneo. All’epoca lei ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ruolo da cui aveva facilitato convenzioni e borse di studio per studenti, tra cui proprio quelli della Link.

Nel 2018, due anni dopo la sua laurea, l’Ente previdenziale dei consulenti del lavoro (ENPACL), sotto la sua influenza, destinò ben 15 milioni di euro al fondo per la ristrutturazione degli immobili universitari della Link Campus.

DUBBI SULLA TRASPARENZA E SUL TITOLO

Il titolo triennale della ministra, stando all’Anagrafe Nazionale degli Studenti, non risulta completato. L’unica traccia nei database del Ministero sono due esami convalidati nel 2011, con voti mediocri (25 e 26 su 30), provenienti da una precedente iscrizione all’università maltese, da cui la Link ha ereditato il nome. Una fonte interna all’ateneo ha spiegato come, in quel periodo di transizione tra il 2011 e il 2012, molti studenti abbiano approfittato della confusione per far valere certificati cartacei non digitalizzati, e quindi non tracciabili.

Il direttore attuale della Link, Roberto Russo, ha dichiarato di non avere elementi certi su quegli anni: «Io non c’ero. Ho solo i racconti di chi ha memoria di quel periodo difficile, pieno di problemi per la convalida dei titoli».

La reazione m5s

Ad attaccare duramente Calderone è Santillo del M5s.
Calderone con laurea domenica offesa a chi studia Roma,

In un Paese normale, Marina Elvira Calderone non dovrebbe nemmeno trovarsi nella posizione di doversi dimettere, perché non avrebbe mai dovuto essere nominata Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali. Mentire sulla propria laurea è un atto che mina la credibilità delle istituzioni, è un’offesa a chi ha studiato una vita intera e rappresenta un insulto alle persone per bene. La scelta di affidarle un ruolo così importante è un errore che pesa interamente sulla Meloni. Ministra con la laurea della domenica: pensate un po’ dove siamo arrivati. Vergognatevi”.

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LA TEMPESTA POLITICA

La vicenda rischia di trasformarsi in un boomerang per l’esecutivo Meloni, già alle prese con tensioni interne e critiche sul fronte della trasparenza. L’opposizione ha chiesto chiarezza e la pubblicazione dei documenti, mentre sui social monta l’indignazione pubblica.

Una laurea conquistata con fatica a oltre cinquant’anni dovrebbe essere motivo di orgoglio. Ma quando i conti non tornano e le coincidenze diventano sistematiche, è lecito porsi delle domande. E chiedere risposte.

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