Votazione shock al Senato – Arriva la denuncia del M5S, ecco cosa ha fatto la maggioranza – VIDEO

È un intervento durissimo quello della senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, contro il decreto-legge su PNRR e scuola, approvato oggi in Senato con 88 voti favorevoli, 55 contrari e un astenuto. Il testo ora passa alla Camera, ma l’opposizione pentastellata non fa sconti e denuncia con forza quella che definisce “l’ennesima aggressione alla scuola pubblica da parte del governo Meloni”.

“Un colpo basso alla scuola pubblica”

“Il governo Meloni, con Valditara in prima fila, porta avanti un’idea di istruzione piegata agli interessi del mercato e delle imprese, non certo degli studenti”, ha accusato Floridia in aula. La senatrice ha puntato il dito contro l’estensione dell’alternanza scuola-lavoro ai quindicenni, sottolineando come la misura venga adottata ignorando del tutto il tema della sicurezza: “Nei primi tre mesi del 2025 si contano già oltre 600 infortuni”, ha ricordato.

Secondo Floridia, la priorità dell’esecutivo non sarebbe tutelare i giovani ma “metterli a produrre il prima possibile”, in un’ottica che privilegia la logica del profitto a scapito della formazione e della crescita individuale.

Tagli agli insegnanti e alle materie fondamentali

Nel suo intervento, la senatrice M5S ha elencato i tagli previsti dal decreto: 1.680 insegnanti in meno e una riduzione delle ore dedicate alle materie fondamentali. “Meno scuola, meno formazione, meno pensiero critico”, ha scandito. “L’obiettivo è chiaro: svuotare la scuola del suo ruolo educativo per ridurla a un serbatoio di manodopera a basso costo”.

A destare ulteriore preoccupazione, secondo i Cinque Stelle, è lo spostamento di risorse economiche: “Si tolgono fondi agli istituti per finanziare l’assunzione di funzionari al ministero. Oltre un milione e mezzo di euro sottratti al Fondo per il funzionamento delle scuole. Altro che centralità della scuola: qui si investe nei palazzi, non nelle classi”.

“Una scuola diseguale, insicura e impoverita”

L’accusa finale è tra le più gravi: “Meloni e Valditara stanno costruendo una scuola diseguale, insicura e impoverita. Non vogliono cittadini, ma soldatini”. Secondo Floridia, la riforma non solo tradisce la missione costituzionale della scuola, ma rappresenta una regressione civile e culturale. “A pagare saranno studenti, famiglie e docenti. Non possiamo accettarlo in silenzio”.

Leggi anche

Approvazione tra le polemiche

Il decreto, collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha incassato il via libera del Senato con una maggioranza solida, ma non priva di tensioni. L’opposizione, compatta, ha votato contro, mentre la protesta del M5S ha assunto toni particolarmente accesi, con promesse di battaglia anche alla Camera.

La questione dell’alternanza scuola-lavoro, dei tagli all’organico e della redistribuzione delle risorse accende ancora una volta lo scontro politico sulla scuola, mentre il dibattito sul ruolo dell’istruzione pubblica nell’Italia del post-pandemia resta più attuale che mai.
VIDEO:

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Voce dei Cittadini